Animali domestici: le tendenze del Paese
Alcuni dati statistici, aggiornati a gennaio 2020, relativi al possesso e alla cura (ma anche allo smaltimento) degli animali domestici in Italia.
Quattro italiani su dieci hanno un animale domestico
Quattro italiani su dieci accolgono almeno un animale in casa: nel 20,7% dei casi si tratta di un singolo animale per famiglia, nel 9,6% dei casi sono due, nel 5,6% tre, nel 3,6% più di tre.
Nell’edizione del Rapporto Italia del 2020, l’Eurispes ha voluto sondare questo particolare aspetto della vita confermando il crescente legame con cani e gatti. Nel 2019, la percentuale era del 33,6%, nel 2018 del 32,4%.
I territori maggiormente legati alla presenza di animali in casa sono il Centro e le Isole, in cui quasi la metà degli italiani, il 48%, possiede almeno un animale domestico.
La metà sono cani
Tra pet domestici, la metà è composta da cani (48,8%) e un terzo da gatti (29,6%). Il restante 21,6% si divide tra uccelli (3,5%), tartarughe (3,4%), pesci (2,9%), criceti (2,4%), conigli (2,3%), cavalli (1,8%), rettili (1%), animali esotici (0,8%) e asini (0,4%).
I cani fanno registrare una presenza più numerosa nelle case degli italiani che abitano le regioni del Centro Italia (55%).
A riferire di averne uno sono poi soprattutto il 52,2% dei giovani che hanno tra i 18 e i 24 anni di età.
Il gatto invece è maggiormente scelto dagli abitanti del Settentrione (dichiarano di averne almeno uno in casa il 32,8% degli abitanti del Nord-Ovest e il 32% di quelli del Nord-Est) e da quanti hanno un’età compresa tra i 25 e i 34 anni (34%).
Il fattore economico
Mensilmente, la maggior parte degli italiani spende fino a 50 euro per il proprio o i propri pet (32,8%); uno su dieci arriva a quota 100-200 euro. Tra il 2015 e il 2020 la percentuale di coloro che riescono a contenersi spendendo meno di 30 euro è andata diminuendo (da 45,9% a 22,4%), come anche la fetta di popolazione che affermava di spendere tra i 31 e i 50 euro al mese: era il 36% nel 2015, passato oggi al 32,8%.
Salute e benessere
Altri dati circa il mantenimento dello stato di salute degli animali domestici: il 25,8% degli italiani acquista integratori alimentari per i propri animali domestici, il 22,2% alimenti biologici e il 13,1% farmaci omeopatici.
La consuetudine ad acquistare integratori alimentari e alimenti biologici per gli animali è particolarmente diffusa (anche se con percentuali vicine a quelle delle altre aree geografiche considerate) nelle Isole (rispettivamente, 30% e 31,7%); sempre qui si registra invece la minore spesa per l’acquisto di farmaci omeopatici (5%). L’omeopatia per curare i “cuccioli” di casa è gettonata soprattutto al Centro Italia (15,3%).
Affrontare la perdita: molti scelgono cremazione o cimitero per animali
Quasi un terzo del campione confessa di aver subìto l’evento traumatico legato alla perdita (o morte) del proprio animale domestico che ha lasciato un vuoto non indifferente nella vita e nell’animo dei proprietari.
Di fronte a una molteplicità di conseguenze che possono susseguirsi alla questa perdita, sono state selezionate e indicate tre opzioni allo scopo di connotare più nel dettaglio la conoscenza del fenomeno. Il 38,1% di chi si è trovato a vivere la perdita del proprio animale d’affezione ha scelto per lui la cremazione, il 27,8% ha deciso di non prendere più animali e il 25,6% ha fatto seppellire proprio animale domestico in un cimitero appositamente predisposto.
Potete trovare un interessante approfondimento nel nostro articolo sul cimitero per animali.
Fonte: Eurispes