Cani e socialità nei bambini: esiste una correlazione
Cani e socialità nei bambini: uno studio conferma che esiste una correlazione. Pubblicata su Pediatric Research, la ricerca dimostra che possedere e interagire con un cane aumenta sensibilmente lo sviluppo emotivo e sociale del bambino.
Lo studio, che incontra bene le tendenze del nostro Paese, ha preso in esame un campione molto ampio di famiglie con bambini piccoli e la frequenza delle passeggiate di questi ultimi col cane di famiglia.
I risultati hanno evidenziato la correlazione tra lo sviluppo socio-emotivo dei bambini in età prescolare che si prendono cura di un cane.
La misurazione dei dati
I dati sono stati raccolti nell’ambito dell’indagine PLAYCE sui genitori, che includeva fattori socio-demografici (genere del bambino, età e fratelli, livello di istruzione dei genitori, stato del lavoro e struttura familiare), sonno e tempo passato online. Sono stati presi in esame anche le caratteristiche del cane e il tempo passato con lui.
I risultati
Più nello specifico, è emerso che i bambini che hanno un cane in famiglia hanno maggiori capacità di problem solving e comportamenti prosociali più elevati. Questo vale soprattutto per quelli che portano anche a passeggio il cane.
La presenza di un cane influisce anche sullo sviluppo socio-emotivo. Il carattere e la sensibilità del cane sono quindi contagiosi. I bambini imparano a interagire e a comprendere, a entrare in empatia proprio grazie al proprio amico a quattro zampe.
Inoltre, il fatto stesso di uscire a fare una passeggiata responsabilizza il bambino. E non solo: aiuta a contrastare la sedentarietà infantile, una delle maggiori cause di obesità dell’era digitale.
La personalità del cane aiuta anche a tirare fuori il senso di identità personale nei bambini, spronando a confrontare il proprio io con un essere diverso. Il tutto sempre con un linguaggio gentile ed empatico.
Giocare con il cane influisce sulla fiducia, sull’autocontrollo e sulla percezione dello spazio.
Prendersi cura di un cane, inoltre, aiuta a entrare nell’idea di famiglia e amplia il concetto al di là del binomio padre-madre.
Fonte: Nature